COVID-19, come applicare il lavoro agile “semplificato”

COVID-19, come applicare il lavoro agile “semplificato”

Il DPCM del 25 febbraio scorso, in vigore fino al 1° marzo 2020, che attua le disposizioni del D.L. n. 6/2020 ampliando le previsioni del DPCM del 23 febbraio 2020, nel tentativo di limitare quanto più possibile gli effetti negativi del fenomeno epidemiologico determinato dal virus COVID-19 sul mondo produttivo, prevedeva (all’art. 2) che il lavoro agile sia “applicabile in via provvisoria, fino al 15 marzo 2020, per i datori di lavoro aventi sede legale o operativa nelle Regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e Liguria e per i lavoratori ivi residenti o domiciliati che svolgano attività lavorativa fuori da tali territori, a ogni rapporto di lavoro subordinato”. Questa particolare formulazione testuale ha fatto insorgere alcuni dubbi interpretativi e applicativi, anche in considerazione del fatto che nelle prime due versioni del DPCM l’applicazione del lavoro agile passa da ‘automatica’ a ‘provvisoria’. Si è intervenuti, poi, con il terzo DPCM dell’1 marzo 2020, in vigore dal 2 marzo, che ha reso più semplice la procedura di accesso allo smart working, e con il quarto DPCM del 4 marzo 2020, che ha allargato la misura del lavoro agile semplificato all’intero territorio nazionale. In quest’ultimo provvedimento, in particolare, si elimina il riferimento sia alla automaticità sia alla provvisorietà dell’applicazione del lavoro agile semplificato, limitandola solo alla “durata dello stato di emergenza di cui alla deliberazione del Consiglio dei Ministri 31 gennaio 2020”, cioè 6 mesi, fino al 31 luglio 2020.

Alla luce di queste ultime modifiche, la Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha nuovamente integrato quanto sostenuto nell’approfondimento del 2 marzo, analizzando le nuove modalità applicative del lavoro agile e rinviando al sito del Ministero del Lavoro per la procedura semplificata per ottemperare agli obblighi comunicativi dello smart working nel periodo emergenziale stabilita dal DPCM 1 marzo 2020 e al sito cliclavoro.gov.it per la guida informativa.

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